Vinta la “guerra fredda” senza sparare un colpo, è in battaglia, al suo battesimo del fuoco, che la Nato rinasce a nuova vita, per progettarsi su nuovi confini e missioni. Figlia del bipolarismo, l’Alleanza atlantica gli sopravvive e prova ad ergersi a cardine del mondo globalizzato di fine millennio, orfano di Stato e sviluppo, sospeso sull’abisso di “guerre di civiltà”, del cozzo di continenti.

Il secolo si chiude, in replica fatale, nei Balcani e con una guerra. E’ una secca smentita di ogni consolatoria lettura dell’ ’89 e dei processi di globalizzazione. La storia non si è avviata per irreversibili vie pacifiche. Torna la guerra. Ad imprimere il suo sigillo sul tempo e la politica. A sprigionare il suo immenso potere costituente. Quei diritti umani che per tutto un secolo avevano alimentato la liberazione dal dominio coloniale, la rivolta contro l’Occidente, il sogno di un governo democratico del globo, vengono ora impugnati proprio dall’Occidente e dagli USA. E rivolti contro l’ONU e ogni wilsoniana illusione di pace perpetua. Perché siano effettivi v’è bisogno però che non si disperdano nelle lungaggini e nei veti della democrazia discutidora. E così ancora una volta sono gli USA che provano ad imporne il rispetto al tribunale della storia. Tornano per l’ennesima volta sul Vecchio Continente. Senza il soldato Ryan di un tempo. Adesso è Luc Skywalker lo sceriffo del mondo avviato alla frontiera del nuovo millennio. Sono le sue armi stellari a dettare all’Europa del dopo-Maastricht i termini della nuova pax americana e a lanciare il globo per nuove fantasmagoriche evoluzioni.