Stampa

CARNEFICI INCONSAPEVOLI, MA VOLENTEROSI

on . Posted in Politica

CARNEFICI INCONSAPEVOLI, MA VOLENTEROSI

Matteo Renzi è sicuramente un volenteroso allievo della Trilateral Commission: una organizzazione nient’affatto segreta, appena ospitata a Roma per uno dei suoi meeting annuali. Le sue ricette sono ampiamente pubblicizzate e il loro successo globale testimonia la sapienza con cui essa amministra e promuove il suo particolare soft-power: una traduzione postmoderna della gramsciana ‘egemonia’.
Le parole d’ordine renziane attingono direttamente al cuore dell’insegnamento trilateralista: la democrazia soffre di sovraccarico di domande, scaricate sulle assemblee elettive da movimenti, lobbies e dalla doppia crisi del sistema economico e del welfare. A lungo andare si alimenta paralisi e delegittimazione, amplificate dal degrado decennale della politica. Se ne esce con una profonda semplificazione, mirata a dare centralità a esecutivi e tecnocrazie raccordati a livello europeo. 
Rispetto a questo disegno, giunto a riscrivere Costituzione e legge elettorale, ormai pronte per un nuovo referendum, buona parte del fronte referendario assemblato il 17 aprile rischia di rimanere subalterna, quando non complice, più o meno inconsapevole, più o meno volenterosa. In primo luogo, in virtù di una concezione della politica ridotta a taglio del nodo gordiano: un bel sì e no a transizioni epocali quali quelle di un nuovo modo di vivere, consumare, produrre. Il tutto poi scaricato dai fronti più disparati contro Renzi, demoniaca incarnazione dei mali peggiori del Belpaese. Di quanti spin-doctor avrebbe avuto bisogno il premier per ottenere un risultato analogo, per esser vissuto dalla Nazione tutta, prima ancora di una malaugurata incoronazione referendaria, come leader, uomo solo al comando?
Il tutto, infine, in nome di un incerto e vago regionalismo, odierna terra di conquista dei peggiori demagoghi e bersaglio di una profonda e diffusa sfiducia. Tanto più ampia e radicale, perchè frutto del fallimento verticale di quel federalismo fino a ieri invocato come panacea di tutti i mali.
Nella volata al prossimo referendum rischiano di essere molti e diffusi i carnefici inconsapevoli - ma volenterosi, appassionati e zelanti – della democrazia italiana.