Stampa

LACRIMONI SENZA STORIA

on . Posted in Comunicazione

LACRIMONI SENZA STORIA

Che mondo strano quello che si rivela in un qualsiasi paesino d'Italia o del mondo all'indomani di una sconfitta della nazionale di calcio. O meglio fin troppo limpido e trasparente. L'universo dell'informazione ufficiale fa il pieno naturalmente delle solite cose. Tuttologi che sproloquiano su Conte, la formazione e magari l'arbitraggio. E così è avanti a ogni bar o circolo o ritrovo. Quelli della vita vera in comune.

Muto e silente, assente del tutto, quel mondo variegato che in un piccolo paese - a rimorchio dei social network - è solito animare il dibattito (?) con la pubblicazione sui vari siti cittadini di note e veline le più varie. Su tutto e anche sul calcio o meglio sul tifo pagine intere, traboccanti di foto e aggettivi. Su esplosioni (non solo di gioia) e caroselli (a volte, vandalici) della tifoseria scatenata.

Ieri sera tornando a casa ho incrociato qualche bambino o ragazzetto, a rimorchio dei genitori, con bandiera ripiegata in spalla e lacrimoni mal dissimulati. Nessuno che si sia preso la briga di immortalarli e raccontarli all'indomani come meritavano. La sconfitta non esiste per questo mondo. Il loro racconto è solo per i vincenti, per chi magari approda di straforo alla trasmissione di successo. Il giorno dopo, quando in genere scompare dal video, nulla. 

Tutto per chi appare. Per gli invisibili, i perdenti, quel bambino coi lucciconi, niente.

Non è un bel racconto della vita. Quella vera